Il merchandising museale è oggi una realtà in crescita.
Già nel 2001, il Ministero per i Beni e le attività culturali, tramite l’Ufficio studi, rilevò che questo tipo di merchandising contribuiva di circa il 60%, attraverso librerie e negozi interni alle aree espositive, al fatturato totale dei servizi museali statali.
Ma cos’è il merchandising museale?
L’attività di merchandising museale è la progettazione, la realizzazione, la cura e la commercializzazione di oggetti e articoli ispirati alle opere esposte in un museo. Possiamo commercializzare riproduzioni artistiche, come statuine, stampe, piccoli oggetti di design ispirati alle opere, cataloghi, cartoline, calendari, poster, audiovisivi, cd rom e tutto ciò che la fantasia e il mercato ci suggeriscono.
Gli oggetti possono essere acquistati da fornitori specializzati o auto-prodotti e gli interlocutori saranno il direttore del museo e i gestori dei negozi da cui ci si rifornisce.
Ma quali requisiti deve avere un addetto al marchandising museale?
Prima di tutto occorre una conoscenza approfondita della merce che si vende e soprattutto, un’ottima base di storia dell’arte e di marketing aziendale. Può provenire dal mondo dell’arte, ma anche della comunicazione del marketing.
Si tratta di un’attività che si può svolgere in possesso di una laurea umanistica, con indirizzo storico-artistico e archeologico. Essendo un’attività relativamente recente in Italia, occorre essere sempre aggiornati sulle mode e le tendenze, partecipando a seminari, workshop, convegni e corsi.
Un altro requisito fondamentale è la conoscenza delle tecniche di marketing e un ottimo spirito imprenditoriale, poiché si tratta in ogni caso di un’attività commerciale da promuovere. Un altro utilissimo requisito è la conoscenza di una o più lingue straniere che sarà importantissima nel rapporto commerciale con tutti i turisti stranieri che affollano i nostri musei, molto di più degli italiani.
Chi vuole aprire un’attività di merchandising museale deve conoscere le tecniche di vendita e stare molto attento ai gusti dei clienti, essere aggiornato su tutte le novità e prevedere i bisogni e le esigenze dei clienti. Deve possedere doti di curiosità e interesse per il settore. In particolare i requisiti di un addetto al merchandising museale si possono riassumere in tre qualità fondamentali:
La capacità di saper combinare in maniera equilibrata l’aspetto commerciale ed artistico del suo lavoro ( inerente alla valorizzazione e conoscenza artistica delle opere);
Gusto per l’innovazione e le nuove tendenze, curiosità;
Piacere nello studiare nuovi modi di comunicare i contenuti artistici;
Le realtà che si occupano di questo settore sono ancora poche in confronto all’abbondanza del patrimonio storico artistico italiano. Come evidenziato dall’Ufficio Studi del Ministero, si tratta di un settore in crescita e di successo, con ottime potenzialità, e con un target di clienti vastissimo, che va dal semplice turista ad un turista attento e di alta scolarizzazione. Le tendenze future riguardano la possibilità di aprire negozi che possano soddisfare le richieste sia di carattere culturale che ludiche ed estetiche, con sbocchi anche su internet, attraverso l’e-commerce. Il successo di un’area preposta al merchandising museale è decretato dalla localizzazione, che deve essere sulla traiettoria d’uscita del museo o nelle immediate vicinanze e ben evidente.
Di fatto, per costituire un’attività di merchandising museale si può costituire una società mista con persone con varie specializzazioni ( marketing, comunicazione storia dell’arte, ecc). Oggi i canali di comunicazione si sono moltiplicati in maniera notevole e un’attività del genere, se supportata da un forte spirito imprenditoriale, competenze e strategie ben definite di marketing, può avere un enorme successo, come testimoniano le realtà già presenti sul territorio italiano, spesso laureati che decidono di mettersi in proprio inventandosi un mestiere come questo, che hanno in seguito allargato l’attività anche a consulenze, produzione di manufatti ispirati alle opere museali vendute nei bookshop dei musei, consulenze didattiche culturali, consulenze editoriali, consulenze archeologiche e artistiche.